
Se cerchi il paradiso terrestre, puoi trovarlo in Camargue
Se anche voi come noi, ogni tanto avete bisogno di staccare la spina per rigenerare mente e spirito, un week end in uno dei luoghi più affascinanti del mondo è ciò che fa al caso vostro. Poco oltre la Provenza, abbracciata dal delta del Rodano, si trova la Camargue, un’area di circa 1000 mq dove la natura la fa ancora da padrona. E, se pensate che un’area in parte paludosa non faccia per voi, vi ricrederete!
Per avvicinarvi allo spirito camarguese vi proponiamo un piccolo esercizio: chiudete gli occhi e cancellate dalla vostra mente il grigio del cemento, i palazzi, l’odore di smog, il rumore del traffico, la fretta e lasciate invece il posto al verde di una natura incontaminata, al bianco delle tipiche cabane rifinite a calce e col tetto in paglia, all’azzurro del cielo, alle lunghe distese di spiagge bianchissime, ai cavalli (bianchi anch’essi – si tratta di una razza tipica, la “Camargue”) e ai tori che pascolano libermente nelle ampie pianure, ai fenicotteri rosa che hanno eletto la Camargue a loro habitat ideale (grazie agli stagni di acqua salata, la Camargue è uno dei rari luoghi in tutta Europa dove vivono tutto l’anno), a feste gitane, musica, buon cibo, il tutto condito da un’atmosfera easy e festosa.
E, ancora, fate spazio a distese di lavanda, di girasoli, vigneti, tamerici, salici e canneti. Ecco, ora siete in Camargue.
Obbligatoria la tappa a Les Saintes Marie de la Mer, chiamata così in onore di Marie Jacobé e Marie Salomé (Maria Maddalena), a cui è dedicata la chiesa del paese, che secondo la leggenda sarebbero arrivate in questi luoghi assieme alla serva Sara la Nera, portando il Cristianesimo in Europa. Le statue delle tre donne si trovano nella chiesa, che aveva anche la funzione di fortezza: le due Marie sono raffigurate sulla barca, mentre a Sara, patrona dei Rom, è dedicata la statua nera nella cripta.
Tutti gli anni, il 24 e 25 maggio, pellegrini gitani da tutto il mondo si radunano qui per una festa, portando in giro la statua e danzando e ballando per le strade.
La presenza gitana qui è forte e se ne viene immediatamente travolti piacevolmente: dai locali dove si suona musica gipsy, ai negozi, alla tradizione della corrida (tranquilli, però, qui al toro non viene torto un capello… ops, un pelo!): la course camarguaiese prevede da parte del torero, a mani libere, la sottrazione di nastrini e coccarde, legate precedentemente alle corna del toro.
Lungo i vicoli del paese si susseguono negozi e bancarelle di ogni tipo: realizzazioni artigianali in cuoio, tessuti, ceramiche, miele, frutta locale, il pregiato riso camarguese, prodotto nelle numerose risaie presenti, così come il sale, prodotto anch’esso nelle vaste aree destinate a saline.
E poi i colori e i profumi delle spezie del mediterraneo, della paella cucinata al momento ai plateau de fruit de mer, dove le coquillage hanno un posto d’onore, fino ai piatti a base di carne di toro, che è la specialità del luogo.
Appena fuori dal paese vi troverete in mezzo a distese verdi. Tutta la zona è una riserva naturale protetta, dove vivono oltre 500 specie di uccelli diversi tra cui i fenicotteri rosa nei quali facilmente vi imbatterete.
Non perdetevi le rigeneranti passeggiate a cavallo, organizzate da molti centri equestri, per godervi appieno la natura e scoprire ogni angolo di questo paradiso naturale.
A circa 35 km da Les Saintes Marie de La Mer si trova Aigues Mortes, fondata a metà del XIII secolo da Luigi IX , e costruita su una ampia pianura paludosa (da qui il nome, che in italiano significa letteralmente “acque morte”), circondata da alte e suggestive mura in pietra che si possono percorrere a piedi, realizzate per avere un ampio controllo sul Mediterraneo.
All’interno delle mura sarete catapultati in un borgo fuori dal tempo, camminerete in un nugolo di strette stradine in ciottolato, piccole piazze, palazzi storici, e e verrete conquistati dalla gente del luogo, accogliente e disponibile.
Poco lontano dal borgo sono visitabili Les Salins Du Midi, le saline più vaste del Mediterraneo, dove potrete scoprire come viene realizzato il sale marino e anche (consigliatissimo!) acquistarlo.
Vi consigliamo anche di portavi a casa il pregiato vino locale, il Vin De Sable, che si può acquistare in una delle tante cantine poste lungo la strada principale.
Vicinissime alla Camargue anche Arles e Avignone, due bellissime città ricche di storia, di cultura e di tradizioni.
Ma di questo vi racconteremo la prossima volta. Per ora restate distesi ancora un po’sulla sabbia camarguaise, respirate a pieni polmoni il profumo dell’aria salubre, del mare, dei fiori, delle piante aromatiche e godetevi uno dei tramonti più belli in assoluto: se anche Van Gogh l’ha dipinto, un motivo ci sarà.
Credits foto: Rosanna Calò